E.633 Pantografi

Il pantografo montato su queste E.633 era il tipo 52.

il “Tipo 52“, decisamente rivoluzionario rispetto ai precedenti, con il quadro di base realizzato in lamiera scatolata, molto piu’ rigido nella struttura per far lavorare, di piu’ la sospensione dello strisciante. Furono migliorate le sospensioni sia del parallelogramma che dell’archetto prendicorrente che, anche in questa applicazione, era del tipo centinato. Per rispondere alle aumentate esigenze energetiche dei nuovi mezzi, anche le barre di contatto con la linea aerea passarono dalle tradizionali tre al numero di sei, sempre alternando il rame elettrolitico all’acciaio che ne rallentava il consumo. Tra le numerose novita’ di quest’ultimo nato nella famiglia dei pantografi FS, vi era anche quella che, per la prima volta il portastrisciante era conformato in modo da ottenere una spinta aerodinamica che aiutava l’archetto a mantenere il contatto con la linea aerea e ad assicurare una captazione senza distacchi anche alle più alte velocità d’esercizio.
(Dal sito Rotaie.it)

 

 

Splendida foto di Giovanni Noli (g.c.) – tratta dal sito amicitreni – con il pantografo… ancora bello rosso.

 

Un braccio inferiore.
Va semplicemente piegato come da foto.

La parte superiore della base con gli agganci per i bracci piegati.

Un braccio inferiore.
Va semplicemente piegato come da foto. Poi h
o saldato gli angoli come indicato nelle istruzioni, facendo attenzione a non ostruire con lo stagno i fori, per l’inserimento dei bracci, che sono molto vicini. 

Ho collegato i bracci inferiori alla base con il tondino di rotazione da mm. 0,5.

I tiranti vanno inseriti negli appositi fori sui bracci inferiori prima di saldare i tondini di rotazione.
Nella costruzione del pantografo per la E402A l’inserimento dei tiranti mi aveva creato tante difficoltà che stavo per rinunciare e acquistarli fatti. Ho pensato che non poteva essere normale e che dovevo trovare un sistema più pratico. La cosa complicata era quella di inserire il tirante nel foro che resta sotto al braccio e nascosto dal pezzo della base che lo affianca. Guardando bene ho capito che se avessi sfilato il tondino dal foro della base, ma tenendolo inserito nel braccio si poteva facilmente spostarlo quel tanto che permette di inserire il tirante. Fatto questo ho reinserito il tondino nel foro e il resto è stato facile. Qui si vede il tondino di destra sfilato e tenuto fermo con le dita.

Il tirante è stato inserito.

Ho rimesso a posto il tondino.

Ho inserito il tirante anche nell’altro foro.

Ho piegato le estremità dei tiranti perché non si sfilino dai fori lasciandole abbondanti  (le accorcerò in seguito). I tondini di rotazione li ho tagliati e saldati alla base facendo attenzione che i bracci inferiori non vengano bloccati e possano ruotare.

I bracci superiori vanno fissati a quelli inferiori tramite i loro piedini che una volta inseriti si devono piegare. Naturalmente si deve fare attenzione che deve essere girato come nella foto, in modo che il braccio diagonale parta da sinistra in basso e vada verso l’alto a destra.

Lo strisciante è composto da due pezzi: lo strisciante vero e proprio e una base di sostegno. Il pezzo di sostegno si piega alle estremità come da foto. Lo strisciante ha due peduncoli che devono essere piegati a 90° e infilati negli appositi fori del sostegno.

Le estremità dello strisciante vanno piegate verso il basso.

Non resta che collegare i bracci superiori allo strisciante inserendo le estremità superiori negli appositi fori, piegarli, accorciarli  e il pantografo é finito. Ho stretto bene anche le parti dei bracci inferiori che avevo lasciato lunghe e le ho accorciate.

E’ molto bello, pulito, i profili sono sottili ed è stato facile montarlo, tutto merito di Mario che l’ha progettato ottimamente.

Uno dei problemi che non sapevo come risolvere era la costruzione degli isolatori. La dritta mi é arrivata da Carlo Mercuri, mi ha segnalato che acquistando i candelieri art.4950/06 della ditta Amati, avrei potuto ricavarne dei perfetti isolatori. E’ bastato inserire la parte con le due sfere nel dremel, farlo ruotare, e con piccole lime ho portato allo spessore di mm. 0,3 i due pezzi di gambo a cavallo della parte svasata. Ho quindi tranciato il pezzo in eccedenza, lasciando i gambi ben lunghi. Questo mi servirà quando posizionerò il pantografo sul tetto. Infatti sul lato esterno, il tetto, scende e i gambi dovranno essere un po’ più lunghi.

Con una punta da 0,35 e usando il girapunte a mano, ho alesato i fori dei pantografi. Fatto questo, ho controllato che tutti gli isolatori entrassero bene nei fori.