E.656 Scala N

Al vero
Il modello montato.

Diversi anni fa, l’ASN, in collaborazione con LOCO di Lorenzo Colli, ha prodotto un kit per realizzare una E656 in scala N. il Kit, riservato ai soci ASN (allora lo ero) è completo: contiene una scocca in fusione, tutti gli accessori, la motorizzazione e le decals. Non sono amante dei modelli in  fusione perché ritengo che i risultati siano decisamente inferiori rispetto alla fotoincisione; comunque permette di avere un locomotore italiano tra i più amati e non disponibile in commercio. Si può migliorarlo cambiando i pantografi e apportando qualche piccola aggiunta come le condotte, ma non lo farò perché, per le ragioni già dette, il suo utilizzo sarà sul plastico e il colpo d’occhio è comunque accettabile.
Con le decals disponibili si può realizzare sia il modello con la livrea di origine che quello con la livrea XMPR.
La numerazione è unica: E656 004.

 

La confezione del KIt.
Come si veda dall’usura, è parecchio che lo sposto da una parte all’altra e ora ho deciso che è arrivato il momento di montarlo.

 

IL kit è completo.

 

La scocca è stata preparata con una sabbiatura e uno strato di fondo aggrappante grigio neutro. 

Ho incollato gli aeratori.

Sono passato alla colorazione e la livrea scelta el’XMPR (da molti denigrata ma che a me piace tantissimo). Il tetto è in grigio ardesia.
Ho montato le griglie di aerazione delle fiancate  e, servendomi delle maschere ho colorato le fiancate e i musetti. 
Ora non  mi è rimasto che posizionare le decals.

 

Le basi dei pantografi sono in fusione e di conseguenza decisamente brutte e grossolane, ma come ho detto non intendo sostituirle.

 

I pantografi sono accettabili. Ho solo raschiato via il colore dagli striscianti.

 

Dopo avrer montato i pantografi sul tetto, ho fissato i respingenti.

 

Ho fissato su un lato il gancio di traino.

 

No mi è rimasto che fissare la scocca sul telaio motorizzato che ha i carrelli già montati e il modello è finito.

Il risultato ha confermato le mie convinzioni: un modello non eccellente, ma che soddisfa le esigenze del “colpo d’occhio” per poterlo far circolare sulk plastico.

Il modello in transito al passaggio a livello di Gregorolo.
In uscita dalla galleria