E.633 Cassa

Per piegare correttamente la cassa è stata prevista una culla che farà da dima e che deve essere assemblata. Il pezzo 18 è la base della culla. Le due dime 14 vanno fissate negli appositi fori del pezzo 18. non hanno un verso, bisogna solo fissarle esattamente a 90°.

La cassa appena staccata. a destra si vedono gli sportelli bassi che andranno inseriti negli appositi fori da dietro.

Le due serie di sportelli saldati alla cassa.

I tappi dei serbatoi (pezzo 5). Per prima cosa li ho posizionati dall’ interno e ho saldato la linguella di fissaggio che si trova in alto quando il pezzo era ancora aperto. Dopo, è stato facile piegare le altre parti nella giusta posizione, anche se le alette laterali sono un poco scarse e c’è il pericolo che lo stagno esca all’esterno.

Ho iniziato a piegare la cassa vera e propria facendola aderire bene alla culla esterna preparata in precedenza. 

Le due dime interne.

Le dime interne vanno posizionate in corrispondenza di quelle esterne. Una volta che ho accertato la corretta piegatura della cassa ho provveduto alla saldatura interna.

Per irrobustire la cassa ho saldato anche lungo la piega tra parete e tetto.

La cassa piegata vista dall’esterno.

I musetti

Una mia foto scattata nel deposito locomotive di Genova Rivarolo

Il frontale della cabina e le due piastre dei respingenti da saldare nelle apposite sedi.

Con l’aiuto di uno stuzzicadenti ho tenuto in posizione i due pezzi in modo che il foro coincidesse e, dopo averli prestagnati, li ho saldati da dietro.

Per posizionare la dima portadado 16 non ci sono indicazioni dell’esatta posizione, suppongo vada messa al centro e per l’altezza ho cercato di fare riferimento ai segni della piegatura del musetto. Per tenere il pezzo bene ortogonale, ho tirato una riga con una punta che uso per l’incisione (una qualsiasi punta da tracciare va bene) oltretutto basta quella leggera incisione per aiutarmi a tenerlo fermo. Come temevo il fissaggio non è stato perfetto, ho dovuto dissaldare il pezzo e fissarlo leggermente più basso. Ottenuta la giusta posizione, ho piegato il musetto che aderisce perfettamente alla dima.

Il musetto piegato sulla dima.

Il portadado con il dado saldato.

ATTENZIONE: il portadado non é il pezzo 17 come indicato nelle istruzioni, ma il 30. Io ci ho perso un po’ di tempo per trovarlo e ci sono arrivato per esclusione e cercando il pezzo con le alette che coincidessero con i fori. Non é un grosso problema, ma se si sa già si risparmia tempo.

La dima da anche l’esatta collocazione del portadado.

E’ bastato dare due punti di saldatura e, tolta la dima, il pezzo a cui verrà fissato il telaio appare nella giusta posizione e con la giusta inclinazione.  Ora si ripetono le stesse operazioni sull’ altro musetto ed entrambi sono pronti per essere saldati alla cassa.

Le fiancate dei musetti vanno leggermente piegate all’interno e si deve sagomare la fuga sotto i finestrini ( * segnata con asterisco rosso). Il tetto sopra la cabina va leggermente inclinato in basso. Ho fatto combaciare meglio che ho potuto le parti e le ho fissate con dei punti di stagno. Per tenere in sagoma la cassa ho nuovamente inserito la dima interna.

Oltre che piegare il musetto sulla sagoma della dima bisogna anche piegare in avanti i pezzi con le flange dei respingenti. Devono combaciare con i fianchi della cassa. Con dei becchi ho tenuto in posizione i due pezzi per saldarli.

Prima della saldatura definitiva ho dato qualche punto di stagno facendo aderire bene le parti. Consiglio di fare molta attenzione a piegare con le giuste inclinazioni il frontalino sulla dima, con il primo non ero stato molto rigoroso e ho un po’ tribolato a far combaciare tutto. Il secondo lo fatto preciso e tutto è andato a posto in un attimo. Dopo aver puntato il frontalino ho ripassato con lo stagno tutte le giunture. E’ preferibile abbondare che lasciare delle fessure. Le parti abbondanti le ho fresate con il platorello e con mini frese.

A questo punto ho tolto la dima interna e ho finito di saldare il frontalino.

Dopo aver staccato il finestrino ho piegato la parte superiore sulla tacca interna per adeguarne il bordo alla carrozzeria. Dopo averlo posizionato correttamente ho inserito due pezzi di tondino come da istruzioni e, tenendolo fermo con un becco, ho saldato il finestrino dall’interno.

Il finestrino saldato. Naturalmente i due fori serviti per posizionarlo dovranno essere chiusi.

Terzo fanale.

Il fanale piegato visto dal davanti e da sotto.

Il fanale saldato nel suo vano.

Vomere 61

Li ho staccati e ho studiato bene la loro sagomatura e il posizionamento in altezza guardando foto reali.

Per la sagomatura degli attacchi mi sono servito delle incisioni sul retro, poi ho curvato il vomere piegandolo verso le estremità e infine, servendomi di un paio di pinze con i becchi curvi ho sagomato la parte alta delle estremità. Per ottenere le giuste inclinazioni, ho provato parecchie volte a posizionarlo sulla cassa. le alette centrali devono rimanere esterne e appoggiare sul musetto, mentre quelle laterali devono infilarsi dentro alla cassa e servono per saldarlo.

Ho posizionato il vomere ben centrato e con le alette esterne all’altezza giusta, l’ho tenuto fermo con delle pinze autostringenti e l’ho saldato.

Per realizzare i respingenti, nella lastrina, sono previsti solo i piattelli, io pensavo di recuperare il resto da respingenti di altri modelli, ma Mario mi ha spiegato come ha fatto lui e ho seguito il suo consiglio. Mi sono fatto uno schizzo per avere le dimensioni delle varie parti. Ho preso un tondino di ottone da mm. 1, ne ho tagliato un pezzo abbondante e l’ho saldato al piattello inserendolo nell’apposito invito. L’unica accortezza é che sia perfettamente ortogonale. Ho tagliato un pezzo di circa 4 mm di un tubetto di rame da mm. 1,5 con foro da mm.1 e l’ho limato portandolo a mm. 2,2. E’ bastato inserire il tondino nel tubetto, tagliare la parte eccedente e il respingente era pronto.

I 4 respingenti pronti.

I respingenti montati per prova.

I piattelli risultavano troppo spigolosi e li ho un po’ smussati.

Dettagli

I montabene per facilitare l’accesso alla cabina saldati da dentro.

La gronda che corre lungo tutte le fiancate va inserita negli appositi fori e piegata in corrispondenza delle cabine a seguirne la linea.

Qui una gronda montata e una da montare.

Per fissarla l’ ho tenuta bene aderente con un becco e l’ho saldata dall’interno.

La parte sopra la cabina.

All’estremità, la gronda va piegata verso il basso.

I montabene 11 vanno fissati negli appositi fori. Qui si vede dal tetto verso il basso per poter meglio notare la pulizia che si ottiene con la saldatura dall’ interno.

Ganci sollevamento cassa

Al centro si vede il gancio per il sollevamento della cassa saldato nella sua sede

Distanziatori funi sollevamento cassa.

Uno dei 4 distanziatori funi di sollevamento cassa 52. Va posizionato verticalmente e saldato da dentro.

I tergicristalli.

Ci sono delle 633 che hanno i tergicristalli con movimento convergente e altre con movimento parallelo. Io li ho posizionati paralleli. Non ci sono particolari problemi. Dopo aver piegato la parte terminale del tergicristallo l’ho inserita nell’apposito foro e saldata Prima di colorarla dovrò fresare la saldatura in eccesso.

Ganci di traino.

Li ho saldati dall’interno negli appositi fori alle estremità inferiori del musetto.

Rec maschio.

Il rec maschio della lastrina é, per forza di cose, piatto. Io ho voluto farmelo. Ho preso del filo di ottone mm.05 e ne ho tagliato un piccolo pezzo che ho limato portandolo alla lunghezza di mm. 2, l’ho stretto nella morsa e con un girapunte a mano ho fatto un piccolo foro di testa che mi servirà per accogliere il filo del tubo. Ho ritagliato un pezzo di filo mm. 0,2 e l’ho saldato all’interno del foro fatto. Ora non resta che piegarlo e tagliarlo della lunghezza giusta. Questa operazione la farò al momento di fissarlo e dopo averlo colorato.